La regione Chablis è la zona vinicola più settentrionale della regione della Borgogna. Le vigne intorno alla città di Chablis sono quasi tutte di Chardonnay e regalano un vino bianco secco rinomato per la purezza del suo aroma e del suo gusto. Il clima fresco di questa regione produce vini con più acidità e sapori meno fruttati, ricordando spesso in degustazione una nota di "pietra focaia" descritta come "goût de pierre à fusil". Rispetto ai vini bianchi del resto della Borgogna, lo Chablis è in media molto meno influenzato dal legno. La scelta della maturazione in legno è una cifra stilistica che varia ampiamente tra i produttori di Chablis. Per quanto concerne la classificazione, sono presenti otto “Grands Crus di Chablis”: Bougros, Les Preuses, Vaudèsir, Grenouilles, Valmur, Les Clos, Blanchot e La Moutonne. Si contano poi diciassette Premiers Cru e le denominazioni Chablis e Petit Chablis.
Côte de Beaune.
Nella Côte de Beaune si producono sia vini bianchi, da uve Chardonnay, sia vini rossi, da uve Pinot Nero. L'area è comunque celebre per i suoi vini bianchi ed è dalla Côte de Beaune che provengono i migliori Chardonnay della Borgogna. Si trovano infatti in quest'area i celebri Grand Cru di Montrachet, Bâtard-Montrachet, Bienvenue-Bâtard-Montrachet, Chevalier-Montrachet, Corton-Charlemagne e Criots-Bâtard-Montrachet. Anche i vini rossi della Côte de Beaune sono di elevata qualità, in particolare quelli di Corton, tuttavia considerati meno pregiati di quelli della Côte de Nuits. I bianchi della Côte de Beaune sono caratterizzati da una sorprendente ricchezza organolettica e da grande struttura, con aromi che spesso ricordano miele, nocciola, vaniglia e talvolta tartufo.
Mâconnais.
Scendendo ancora più a sud nella regione della Borgogna, si trova la vasta zona del Mâconnais. L'area è principalmente orientata alla produzione di vini bianchi, spesso di qualità media e di largo consumo e non sono presenti né Premier Cru né Grand Cru. I migliori vini del Mâconnais, che in termini di qualità si differenziano dal resto della produzione, sono Mâcon, Pouilly-Fuissé e Saint-Véran, tutti bianchi e tutti prodotti con Chardonnay. Una curiosità del Mâconnais è rappresentata dal piccolo villaggio chiamato Chardonnay, esattamente come la celebre uva bianca, di cui non è certo se sia il luogo di origine di quest'uva, e pertanto l'uva è stata chiamata con il nome del villaggio, oppure il villaggio è stato così chiamato proprio in onore della principale uva bianca di Borgogna.
I vini della serata.
1° vino in degustazione: AOC Chablis Premier Cru – Fourchaume – Bernard Dampat 2010 – tit. alc. vol. 13% (costo indicativo in enoteca 35.00 €).
Bernard Dampt proveniva da una famiglia di coltivatori e nel 1980 ha investito i suoi risparmi nell'acquisto di una proprietà per i suoi tre figli, Eric, Emmanuel e Hervé. Attualmente possiedono 60 ettari. Hugh Johnson sostiene che: "Un Premier Cru Chablis fatto da un buon coltivatore rappresenta la miglior espressione per un bianco di Borgogna". A conferma di quanto citato, il vigneto Fourchaume è situato accanto alla Grand Cru Les Preuses ed è uno dei migliori Premiers Crus. Qui si produce un classico e coerente Chablis, che si presenta molto bene all’aspetto; nelle sue note di gioventù si esprime con durezze in evidenza ma anche tenore alcolico, con toni minerali in fase olfattiva, fieno, agrumi e riverberi metallici. Discreto equilibrio, buone le peculiarità e le qualità gustative.
Punteggio in batteria: 81.
2° vino in degustazione: AOC Pouilly Fuisse – C. C. - Guffens Heynen 2008- tit. alc. vol. 13% (costo indicativo in enoteca 80.00 €).
La piccola realtà di Guffens-Heynen è conosciuta in tutto il mondo per la sua splendida produzione che nasce nei vigneti di Macon piantati a Chardonnay. La proprietà annovera poco più di un ettaro di Pouilly-Fuissé, diviso in parecchi appezzamenti, tra cui La Cote Carmentrans. Dalla vendemmmia 2008 la decisione di assemblare l’annata con il nome di "C.C.". Il segreto di questo vino è quello di utilizzare solo uve perfettamente sane e mature: selezione accurata in vigna, ulteriore smistamento in cantina, pressatura soffice e fermentazione in barriques (15% nuove), poi permanenza di otto mesi sui lieviti. Questo Pouilly-Fuissé è vestito d'oro. Il naso ha profumi floreali, note di agrumi e frutti esotici. In bocca mostra ottima forza e buone qualità gustative, con volume e sentori di spezie dolci che si fondono con il frutto.
Punteggio in batteria: 87.
3° vino in degustazione: AOC St. Aubin – En Vosnau – Derain 2010 – tit. alc. vol. 12% (costo indicativo in enoteca 60.00 €).
Pommard è un paese al confine tra la Cote de Nuits e la Cote de Beaune, diviso tra la produzione di rossi da Pinot Nero e bianchi da Chardonnay. Dominique Derain è un viticoltore appassionato che
nel 1988 si imbarca in un'avventura con Catherine, che conosce molto bene il lavoro in vigna, acquistando terreni vitati a Saint Aubin. La cantina si trova nel cuore del villaggio, nella vecchia canonica.
Dalla prima vendemmia nel 1989, Dominique Derain conduce la vigna con gestione biodinamica. Per produrre En Vosnau, Derain raccoglie lo Chardonnay per una pressatura soffice e avvia la fermentazione in barrique dove la massa permane anche per l’affinamento. Ottiene così maggiore acidità e stabilità nel vino. Il vino in degustazione ci regala un bel colore, risultando discreto al naso e nella fase gustativa; si tratta comunque di un buon prodotto dalla beva accattivante e dal buon equilibrio, peccando in profondità. Punteggio in batteria: 81
4° vino in degustazione: AOC Puligny Montrachet – Domaine Marc Morey et Fils 2006 – tit. alc. vol. 13,5 % (costo indicativo in enoteca 100.00 €)
5° vino in degustazione: AOC Chassagne Montrachet Premier Cru – Les Chenevottes - Domaine Marc Morey et Fils 2006 – tit. alc. vol. 13,5 % (costo indicativo in enoteca 120.00 €)
Domaine Marc Morey si trova nel cuore della Côte d'Or, nel centro del villaggio di Chassagne-Montrachet. Anche se il nome di famiglia Morey può essere fatta risalire a più di cinque generazioni in Chassagne, fu nel 1950 che Marc Morey si stabili in questo domaine. Ha costruito la cantina originale sotto la centenaria casa di famiglia, un ex ristorante posteria e ha iniziato a vinificare i suoi vini. Nel 1977 subentrano sua figlia Marie-Joseph e suo figlio Bernard Mollare. Quest’ultimo oggi conduce il domaine in compagnia della figlia Sabine. La proprietà si estende oggi su 25 ettari coltivati ad Aligotè,Chardonnay e Pinot nero.
Rigore e rispetto per la terra sono i tratti distintivi di questi produttori. Le viti vengono potate a singola Guyot e cordone speronato, i filari sono inerbati e si attua un attenta politica di potature. Il terreno viene lavorato nel corso dell’intero anno. Per un lungo periodo, l'area è entrata in un processo di controllo razionale, nel quale i trattamenti in vigna sono stati effettuati solo quando si è reso assolutamente necessario. Il rispetto per l'ambiente è un elemento importante , tenuto in alta considerazione. Lo stile delle vinificazioni si adatta ad ogni vendemmia; di norma l’affinamento sulle fecce si protrae 10 mesi per i bianchi e 15 mesi per i vini rossi, con l’impiego del 25-30% di barriques nuove di rovere per una migliore espressione del terroir. Filtrazioni leggere a seconda delle caratteristiche del vino. I prodotti del domaine giocano su note di finezza, freschezza e mineralità più che sull’opulenza.
Il 4° campione si presenta alla vista con un’impressione molto buona, figlio di una produzione di 60.000 bottiglie da viti di 30-60 anni d’età. Si evidenzia qualche problema in fase di apertura olfattiva, che si riconferma in fase di analisi gustativa , penalizzando bevibilità ed equilibrio e peccando in peculiarità.
Punteggio in batteria: 78.
Il 5°campione si presenta anch’esso alla vista con un’impressione molto buona. A differenza del precedente, si apre all’olfatto con note varietali e di elevazione, confermando in fase gustativa tutta la sua qualità , evidenziando doti da fuori classe per bevibilità ed equilibrio e brillando in peculiarità.
Punteggio in batteria: 91.