Vini... Distillati... Olii Extravergini... Birre Artigianali... Specialità Gastronomiche... in Cremona

Vuoi organizzare Eventi, Party, Degustazioni... Vuoi un consiglio per lista/carta vini, carta birre artigianali... contattami sarò felice di aiutarti...

domenica 26 maggio 2013

VOG (VISTA OLFATTO GUSTO): 45 vini per meglio comprendere la Francia - II° modulo: Borgoggna (Chablis - Cote de Beaune - Maconnais) - di Andrea Varischi




Chablis. 

La regione Chablis è la zona vinicola più settentrionale della regione della Borgogna. Le vigne intorno alla città di Chablis sono quasi tutte di Chardonnay e regalano un vino bianco secco rinomato per la purezza del suo aroma e del suo gusto. Il clima fresco di questa regione produce vini con più acidità e sapori meno fruttati, ricordando spesso in degustazione una nota di "pietra focaia" descritta come "goût de pierre à fusil". Rispetto ai vini bianchi del resto della Borgogna, lo Chablis è in media molto meno influenzato dal legno. La scelta della maturazione in legno è una cifra stilistica che varia ampiamente tra i produttori di Chablis. Per quanto concerne la classificazione, sono presenti otto “Grands Crus di Chablis”: Bougros, Les Preuses, Vaudèsir, Grenouilles, Valmur, Les Clos, Blanchot e La Moutonne. Si contano poi diciassette Premiers Cru e le denominazioni Chablis e Petit Chablis.

Côte de Beaune.

Nella Côte de Beaune si producono sia vini bianchi, da uve Chardonnay, sia vini rossi, da uve Pinot Nero. L'area è comunque celebre per i suoi vini bianchi ed è dalla Côte de Beaune che provengono i migliori Chardonnay della Borgogna. Si trovano infatti in quest'area i celebri Grand Cru di Montrachet, Bâtard-Montrachet, Bienvenue-Bâtard-Montrachet, Chevalier-Montrachet, Corton-Charlemagne e Criots-Bâtard-Montrachet. Anche i vini rossi della Côte de Beaune sono di elevata qualità, in particolare quelli di Corton, tuttavia considerati meno pregiati di quelli della Côte de Nuits. I bianchi della Côte de Beaune sono caratterizzati da una sorprendente ricchezza organolettica e da grande struttura, con aromi che spesso ricordano miele, nocciola, vaniglia e talvolta tartufo.

Mâconnais.

Scendendo ancora più a sud nella regione della Borgogna, si trova la vasta zona del Mâconnais. L'area è principalmente orientata alla produzione di vini bianchi, spesso di qualità media e di largo consumo e non sono presenti né Premier Cru né Grand Cru. I migliori vini del Mâconnais, che in termini di qualità si differenziano dal resto della produzione, sono Mâcon, Pouilly-Fuissé e Saint-Véran, tutti bianchi e tutti prodotti con Chardonnay. Una curiosità del Mâconnais è rappresentata dal piccolo villaggio chiamato Chardonnay, esattamente come la celebre uva bianca, di cui non è certo se sia il luogo di origine di quest'uva, e pertanto l'uva è stata chiamata con il nome del villaggio, oppure il villaggio è stato così chiamato proprio in onore della principale uva bianca di Borgogna.

I vini della serata.

1° vino in degustazione: AOC Chablis Premier Cru – Fourchaume – Bernard Dampat 2010 – tit. alc. vol. 13% (costo indicativo in enoteca 35.00 €).

Bernard Dampt proveniva da una famiglia di coltivatori e nel 1980 ha investito i suoi risparmi nell'acquisto di una proprietà per i suoi tre figli, Eric, Emmanuel e Hervé. Attualmente possiedono 60 ettari. Hugh Johnson sostiene che: "Un Premier Cru Chablis fatto da un buon coltivatore rappresenta la miglior espressione per un bianco di Borgogna". A conferma di quanto citato, il vigneto Fourchaume è situato accanto alla Grand Cru Les Preuses ed è uno dei migliori Premiers Crus. Qui si produce un classico e coerente Chablis, che si presenta molto bene all’aspetto; nelle sue note di gioventù si esprime con durezze in evidenza ma anche tenore alcolico, con toni minerali in fase olfattiva, fieno, agrumi e riverberi metallici. Discreto equilibrio, buone le peculiarità e le qualità gustative.
Punteggio in batteria: 81.




2° vino in degustazione: AOC Pouilly Fuisse – C. C. - Guffens Heynen 2008- tit. alc. vol. 13% (costo indicativo in enoteca 80.00 €).


La piccola realtà di Guffens-Heynen è conosciuta in tutto il mondo per la sua splendida produzione che nasce nei vigneti di Macon piantati a Chardonnay. La proprietà annovera poco più di un ettaro di Pouilly-Fuissé, diviso in parecchi appezzamenti, tra cui La Cote Carmentrans. Dalla vendemmmia 2008 la decisione di assemblare l’annata con il nome di "C.C.". Il segreto di questo vino è quello di utilizzare solo uve perfettamente sane e mature: selezione accurata in vigna, ulteriore smistamento in cantina, pressatura soffice e fermentazione in barriques (15% nuove), poi permanenza di otto mesi sui lieviti. Questo Pouilly-Fuissé è vestito d'oro. Il naso ha profumi floreali, note di agrumi e frutti esotici. In bocca mostra ottima forza e buone qualità gustative, con volume e sentori di spezie dolci che si fondono con il frutto.
Punteggio in batteria: 87.

3° vino in degustazione: AOC St. Aubin – En Vosnau – Derain 2010 – tit. alc. vol. 12% (costo indicativo in enoteca 60.00 €). 

Pommard è un paese al confine tra la Cote de Nuits e la Cote de Beaune, diviso tra la produzione di rossi da Pinot Nero e bianchi da Chardonnay. Dominique Derain è un viticoltore appassionato che
nel 1988 si imbarca in un'avventura con Catherine, che conosce molto bene il lavoro in vigna, acquistando terreni vitati a Saint Aubin. La cantina si trova nel cuore del villaggio, nella vecchia canonica.
Dalla prima vendemmia nel 1989, Dominique Derain conduce la vigna con gestione biodinamica. Per produrre En Vosnau, Derain raccoglie lo Chardonnay per una pressatura soffice e avvia la fermentazione in barrique dove la massa permane anche per l’affinamento. Ottiene così maggiore acidità e stabilità nel vino. Il vino in degustazione ci regala un bel colore, risultando discreto al naso e nella fase gustativa; si tratta comunque di un buon prodotto dalla beva accattivante e dal buon equilibrio, peccando in profondità. Punteggio in batteria: 81


4° vino in degustazione: AOC Puligny Montrachet – Domaine Marc Morey et Fils 2006 – tit. alc. vol. 13,5 % (costo indicativo in enoteca 100.00 €)

5° vino in degustazione: AOC Chassagne Montrachet Premier Cru – Les Chenevottes - Domaine Marc Morey et Fils 2006 – tit. alc. vol. 13,5 % (costo indicativo in enoteca 120.00 €)

Domaine Marc Morey si trova nel cuore della Côte d'Or, nel centro del villaggio di Chassagne-Montrachet. Anche se il nome di famiglia Morey può essere fatta risalire a più di cinque generazioni in Chassagne, fu nel 1950 che Marc Morey si stabili in questo domaine. Ha costruito la cantina originale sotto la centenaria casa di famiglia, un ex ristorante posteria e ha iniziato a vinificare i suoi vini. Nel 1977 subentrano sua figlia Marie-Joseph e suo figlio Bernard Mollare. Quest’ultimo oggi conduce il domaine in compagnia della figlia Sabine. La proprietà si estende oggi su 25 ettari coltivati ad Aligotè,Chardonnay e Pinot nero.

Rigore e rispetto per la terra sono i tratti distintivi di questi produttori. Le viti vengono potate a singola Guyot e cordone speronato, i filari sono inerbati e si attua un attenta politica di potature. Il terreno viene lavorato nel corso dell’intero anno. Per un lungo periodo, l'area è entrata in un processo di controllo razionale, nel quale i trattamenti in vigna sono stati effettuati solo quando si è reso assolutamente necessario. Il rispetto per l'ambiente è un elemento importante , tenuto in alta considerazione. Lo stile delle vinificazioni si adatta ad ogni vendemmia; di norma l’affinamento sulle fecce si protrae 10 mesi per i bianchi e 15 mesi per i vini rossi, con l’impiego del 25-30% di barriques nuove di rovere per una migliore espressione del terroir. Filtrazioni leggere a seconda delle caratteristiche del vino. I prodotti del domaine giocano su note di finezza, freschezza e mineralità più che sull’opulenza.

Il 4° campione si presenta alla vista con un’impressione molto buona, figlio di una produzione di 60.000 bottiglie da viti di 30-60 anni d’età. Si evidenzia qualche problema in fase di apertura olfattiva, che si riconferma in fase di analisi gustativa , penalizzando bevibilità ed equilibrio e peccando in peculiarità.

Punteggio in batteria: 78.

Il 5°campione si presenta anch’esso alla vista con un’impressione molto buona. A differenza del precedente, si apre all’olfatto con note varietali e di elevazione, confermando in fase gustativa tutta la sua qualità , evidenziando doti da fuori classe per bevibilità ed equilibrio e brillando in peculiarità.

Punteggio in batteria: 91.




di Andrea Varischi

Link al sito internet dell'associazione: VISTA OLFATTO GUSTO

mercoledì 1 maggio 2013

Vino Libero disponibile ora anche all'Enoteca Fuoriporta di Crema - CR - e alla Vineria Fuoriporta di Bertonico - LO - del titolare Luca Bandirali



Enoteca Fuoriporta - Crema - CR - www.enotecafuoriporta.it 

Vineria Fuoriporta - Bertonico - LO - www.vineriafuoriporta.it 

Trattoria il Gabbiano - Corte de' Cortesi - CR - www.trattoriailgabbiano.it



VOG (Vista Olfatto Gusto) - 45 vini per meglio comprendere la Francia – II° modulo: Borgogna (Cote de Nuits) - Prima lezione - 11 Aprile 2013 - di Andrea Varischi

Classificazione della Borgogna.

La Bourgogne viticola si estende per 370 km, su quattro dipartimenti: lo Yonne per lo Chablis; la Cote d'Or per la Cote de Nuits e la Cote de Beaune; la Saone-et-Loire per la regione di Mercurey, la Cote Chalonnaise e il Maconnais; il Rhone per il Beaujolais.
La sua superficie vitata è attualmente di circa 50.000 ettari, cui hanno origine 2.500.000 di ettolitri di vino, suddivisi in 3/4 di rossi e 1/4 di bianchi. I vitigni impiegati sono solo quattro: Chardonnay (a bacca bianca), Pinot Noir (a bacca nera. Antico vitigno, considerato "nobile"), Aligoté (a bacca bianca) e Gamay (a bacca nera).
I vini sono classificati in cinque categorie (A.O.C.):
- Appellation Régionale: Bourgogne (Blanc, Rosé e Rouge).
Resa massima in vino per ha: 60 hl per i bianchi e 55 hl per i rossi e rosati. La gradazione alcolica minima: 10,5% i bianchi e 10% per i rossi e i rosati.
- Appellation sous-Régionale (indicano delle zone all'interno della regione): Bourgogne Irancy, Bourgogne Cote Chalonnaise, Bourgogne Hautes Cotes de Nuits, etc. La resa massima in vino per ha, varia da 55 a 60 hl. La gradazione alcolica minima: da 9 a 9,5% per rossi, rosati e bianchi.
- Appellation Communale (riferita a specifici territori comunali) : Fixin, Vougeot, Nuits-Saint-Georges, Meursault, etc. Resa massima in vino per ha: 40 hl per i rossi e 45 hl per i bianchi. La gradazione alcolica minima: 10,5% per i rossi e 11% per i bianchi.
- Appellation Premier Cru (il nome del comune accompagnato dal nome del vigneto), esempio: Fixin La Perrière, Chambolle-Musigny Les Combottes, etc. Resa massima in vino per ha: uguale alla precedente. La gradazione alcolica minima: 11% per i rossi e 11,5% per i bianchi.
- Appellation Grand Cru (solo il nome del vigneto). Sono tra i più grandi vini del mondo: Chambertin, Romanée-Conti, Montrachet, etc. Resa massima in vino per ha: da 35 a 37 hl per i rossi, 40 hl per i vini bianchi. La gradazione alcolica minima: 11,5% per i rossi, da 11,5% a 12% per i bianchi.

I vini della serata:

1° vino in degustazione: Pommard - Les Petits Noizons – Derain 2008 (costo indicativo in enoteca 70.00 €).
Pommard è un paese spesso assimilato ad un 1er Cru. Qui troviamo viti con età media di 70 anni che crescono su uno strato di terra rossa con substrato ferroso e poi calcare. Dominique Derain afferma che con la gestione biodinamica della vigna, evitando l’uso di fertilizzanti a base di potassio, ottiene maggiore acidità e stabilità nel vino. Le rese qui sono circa 28 quintali per ettaro. Imbottigliato a Pasqua, il vino regala un bel colore, più discreto al naso e nella fase gustativa; si tratta comunque di un buon prodotto dalla beva accattivante. Punteggio in batteria: 80.

2° vino in degustazione: Chambolle Musigny – Heresztyn 2005 (costo indicativo in enoteca 70.00 €)
Il vino proviene da quattro vigneti collocati tra i 250 e 300 metri di altitudine. Numerose fessure nel calcare permettono alle radici delle viti di nutrirsi in profondità nel sottosuolo. Lastre di pietra e ghiaia consentono un buon drenaggio. Le uve vengono raccolte nel pieno della maturità, estrazione vien poi condotta in modo da conservare la finezza della denominazione. E’ un vino in grado di gestire l’elevazione in rovere di Allier nuovo. Questa denominazione si presenta sulla carta come la più femminile delle Côte de Nuits. Il colore si esibisce in un rosso splendido. Degno rappresentante della sua denominazione, al naso richiama piccoli frutti rossi, cede però in fase gustativa, peccando in ambiti quali equilibrio e bevibilità. Punteggio in batteria: 78.

3° vino in degustazione: Nuits Saint Georges - Premier Cru Les Vignes Rondes – Domaine Confuron Cotetidot 2006 (costo indicativo in enoteca 100.00 €)Il terzo campione proviene da terreni marroni, poveri, un po 'sassosi, che regalano vini pregiati ed eleganti.
Jean-Pierre Yves Confuron-Cotetidot lavora i grappoli interi, senza diraspatura, e procede poi con macerazione per periodi lunghi. Si presenta ottimamente nell’aspetto visivo, nell’analisi olfattiva troviamo in questo Premier Cru Nuits-Saint-Georges intense e raffinate sensazioni di piccola frutta scura e spezie; alla fase gustativa tannini raffinati e una struttura dotata di grande bevibilità e personalità, con uno stadio di elevazione pressoché ottimale. Punteggio in batteria: 90.

4° vino in degustazione: Gevrey Chambertin – Cuvee Vieilles Vignes – Dugat Py 2009 (costo indicativo in enoteca 100.00 €)
Bernard Dugat e suo figlio, Lioc, sono viticoltori di 12^ e 13^ generazione, con radici familiari presso Gevrey-Chambertin. La tenuta è diventato ufficialmente Dugat-Py , quando è stato aggiungento il nome da nubile della moglie di Bernard, Jocelyne Py. Recentemente, il Domaine è passato a regime di agricoltura biologica. Il campione in degustazione è una cuvée con uve provenienti da tre diversi vigneti, con viti attorno ai 50 anni di età. Le uve sono raccolte, pigiate e fermentate insieme. Successivamente il vino viene affinato in barriques nuove per 18 mesi prima di essere imbottigliato. La produzione di questo vino è ridottissima. L’aspetto si presenta molto buono ed il naso si schiude richiamando ribes nero, cuoio e terra. Alla fase gustativa presenta aspetti molto buoni leggermente penalizzati da un equilibrio non ancora in asse a causa della gioventù. Punteggio in batteria: 87.

5° vino in degustazione: Echezeaux Grand Cru – Domaine Confuron Cotetidot 2009 (costo indicativo in enoteca 200.00 €)
Vino da vigne di 0,45 ettari a Les Treux dove Clos de Vougeot incontra Grands Echézeaux. Il sempre schietto e diretto Yves Confuron dichiara per l’annata 2009: "un’annata che è stato necessario raccogliere in ritardo per ottenere un’ottimale maturazione fenolica. Si impiegano grappoli interi nelle nostre vinificazioni, quindi abbiamo necessariamente bisogno di livelli elevati di maturazione. Abbiamo scelto il periodo dal 20 al 30 settembre e portato in cantina uva che prometteva alcooli potenziali tra il 12,7-14%. La massa ha effettuato un lungo periodo di macerazione. Nel complesso, il 2009 ha prodotto ottimi vini, anche se resta da vedere se saranno veramente grandi. Il tempo è davvero l'unica prova".
Vino monumentale che elude i criteri di degustazione e si colloca per espressione, piacevolezza e potenziale evolutivo al vertice della serata. Punteggio in batteria 96

(di Andrea Varischi)

ULTIMI POSTI DISPONIBILI PERCORSO DEGUSTATIVO

Quando i sensi hanno il gusto giusto.
Tre appuntamenti per comprendere con facilità ed immediatezza le caratteristiche proprie e distintive di un vino, con metodo VOG. Tutti i vini verranno serviti coperti e rivelati solo al termine della lezione.

9 maggio
Brut-Millesimato-Pas dosè -Blanc des blancs- Rosè

16 maggio
Bianco giovane-Bianco aromatico-Bianco invecchiato-Bianco passito-Bianco liquoroso

23 maggio
Rosso giovane-Rosso invecchiato-Rosso da invecchiamento-Rosso da uve parzialmente appassiteRosso Liquoroso

Orario lezioni: 21.00>23.00
Posti disponibili: 15
Costo : €160,00 + quota associativa VOG € 50,00
Comprende il materiale didattico ed i vini.
Al termine verrà rilasciato un attestato di frequenza.
Materiale didattico
Relatori Bandirali Luca Presidente Vog, Delfina Piana Vice Presidente Vog
Sede:Vineria Fuoriporta sede dell'Ambasciata VOG di Lodi, presso Villa Fabrizia Resort - Via Mirabello 1 a Bertonico (Lodi).

Ambasciatore VOG Cremona: Delfina Piana
3296765397 per informazioni o iscrizioni: vog@vistaolfattogusto.it

VOG - Un Sorso di Germania... Schloss Johannisberg (Importato in Italia dall'importatore Balan SRL) - 25 Marzo 2013 - Enoteca Fuoriporta di Bandirali Luca - Crema - di Antonio Lagravinese


Pur essendo, quanto a volumi, il quarto produttore europeo ed il settimo a livello mondiale,  la Germania non gode di particolare considerazione tra i consumatori italiani, al punto che i vini tedeschi sono quasi introvabili anche sugli scaffali degli operatori più qualificati. A questa situazione concorrono una molteplicità di fattori. Sicuramente una nazione come l'Italia che si considera, a ragione, patria del vino di qualità, vede con una certa superiorità prodotti che giungono da regioni con minor blasone, riservando maggiore attenzione all'altra grande tradizione enoica europea : la Francia. Altro fattore a frenare il consumo di vino tedesco nel nostro paese è quello linguistico: si fa fatica a comprare ciò che non si riesce neppure a pronunciare! Capire il sistema di classificazione dei vini tedeschi è poi un altro scoglio da superare per potersi orientare all'interno di una produzione molto eterogenea per tipologia e qualità. C'è però un altro aspetto tutt'altro che secondario e molto più tecnico: la convinzione che i vini tedeschi siano di qualità tutto sommato modesta e che comunque  vi si possano trovare adeguate e più valide alternative all'interno dei nostri confini.
Come regola generale ogni giudizio, condivisibile o meno, è sempre rispettabile, ma per potersi formare una opinione bisogna prima avere l'opportunità di conoscere. Per sanare questa lacuna, il giorno 25 marzo, VOG ha organizzato presso la propria sede di Crema, all'Enoteca Fuoriporta, la degustazione “ Kabinett, Spätlese, Auslese, Beerenauslese, Eiswein, Trockenbeerenauslese” ,  mirata all'approfondimento della legislazione tedesca riguardo al vino. In degustazione quattro vini paradigmatici di alcune tipologie. Per rendere l'esercizio il più efficace possibile, si è scelto di proporre vini di un solo produttore e di un solo vitigno, in modo da annullare altri fattori di variabilità.
Oltre che essere una nazione importante dal punto di vista quantitativo, la Germania ha una grandissima tradizione vitivinicola. La vite arrivò durante l'Impero Romano e la produzione ebbe notevole impulso durante il regno di Carlomagno. Le regioni produttrici di vini di qualità sono tredici ma le due che godono di maggior fama sono sicuramente la Mosella e la Valle del Reno. E' su quest'ultima che ha posto l'attenzione la serata organizzata da VOG attraverso la degustazione dei vini di Schloss Johannisberg: la più antica e storica cantina della regione, da secoli di proprietà della famiglia Metternich, sede di una delle più prestigiose scuole di enologia mondiali ed ideatrice di un sistema di classificazione dei vini poi codificato nella legislazione nazionale. Tutti i vini provenivano dall'uva Riesling.
La serata è stata introdotta da una panoramica sul doppio sistema di classificazione dei vini, quella qualitativa basata sulla dolcezza dei mosti : Kabinett, Spätlese, Auslese, Eiswein, Beerenauslese, Trockenbeerenauslese in ordine di potenziale alcolico crescente, e quella gustativa basata sulla dolcezza dei vini: Trocken, Halbtrocken, Lieblich, Süss (secco, semisecco, abboccato, dolce). L'introduzione è servita a chiarire un aspetto fondamentale e propedeutico alla degustazione: i vini tedeschi giocano molto sull'equilibrio tra la componente dolce e quella acida; lo sviluppo dell'alcol non è mai completo proprio per preservare un residuo zuccherino che controbilanci la freschezza del vino. Ed ecco emergere un altro ostacolo al diffondersi dei vini tedeschi nel nostro paese: l'idea che, trattandosi di vini con bassa gradazione alcolica e con generalmente avvertibile residuo zuccherino, siano prodotti di modesto valore, facilmente sostituibili, a parità di vitigno, con prodotti autoctoni.
La curiosità aumenta e l'unico modo per soddisfarla è iniziare l'assaggio.

RIESLING ROTLACK KABINETT FEINHERB 2010
I Kabinett sono i vini prodotti con le uve con il più basso livello di maturazione consentito per la produzione di vini di qualità. Il bicchiere si presenta con un colore giallo quasi trasparente, la beva è estremamente gradevole, il naso evidenzia sentori agrumati, un accenno di menta, di petalo di rosa e di pesca bianca con una delicata trama minerale. Il tenore alcolico di 11°, l'acidità di 8,7gr/l e lo zucchero residuo di 17,7gr/l donano al vino la sua migliore caratteristica: la bevibilità. La profondità e la forza non sono ai massimi livelli ma la natura di questo prodotto non lo può neppure pretendere, ciò che stupisce è la straordinaria freschezza e finezza.

RIESLING GRÜNLACK SPÄTLESE 2011
Gli Spätlese sono vini prodotti da uve con vendemmia tardiva. Ciò non comporta necessariamente che i vini debbano essere dolci, poiché si potrebbe svolgere integralmente lo zucchero per produrre un vino secco. Nel nostro caso siamo invece in presenza di un vino dolce, con un residuo zuccherino di 93,3gr/l con una incredibile acidità di 9,6gr/l e solo 7,5° gradi alcolici. L'assaggio è piuttosto sconcertante. Rispetto al campione precedente il vino ha decisamente una forza maggiore, anche la mineralità è maggiormente marcata, benchè quasi mascherata da toni mielosi, uno spiccato sentore di camomilla, di ananas. Il primo impatto gustativo è caratterizzato dalla dolcezza, la quale lascia spazio ad un prepotente ritorno fresco ed agrumato per poi chiudere nuovamente su toni morbidi di camomilla. E' opinione comune che, visto il suo potenziale di invecchiamento, questo vino sia ancora troppo giovane e che le varie componenti non si siano ancora ben fuse ed armonizzate.

RIESLING ROSALCK AUSLESE 2007
Gli Auslese sono prodotti con uve appassite selezionate e che poterebbero anche essere attaccate dalla muffa nobile. Il vino in degustazione ha un residuo zuccherino di 131gr/l, una acidità di 7,2gr/l ed una gradazione di 7,5°. Il colore è splendido, un giallo oro elegantissimo che conferma l'incredibile eleganza in bocca. Il sorso ha una grandissima forza, una eccellente finezza ed una straordinaria bevibilità dal momento che la dolcezza è adeguatamente sostenuta dall'acidità. Al naso rivela una profondità molto buona: uva matura, pesca gialla, frutta secca, resina, miele, agrume candito e nette sensazioni minerali. Anche in questo caso un vino con una straordinaria longevità potenziale, ma comunque estremamente godibile anche adesso.

RIESLING ROSA-GOLDLACK BEERENAUSLESE 2007
Come in tutti i Beerenauslese qui ci troviamo in presenza di un vino prodotto con uva attaccata dalla muffa nobile. Il color giallo oro con riflessi quasi ramati è splendido. La bevibilità straordinaria, il vino scorre vellutato senza lasciare fastidiosi residui zuccherini. Nonostante il residuo di 187 gr/l di zucchero, l'acidità di 7,7 gr/l contribuisce egregiamente a ripulire le papille gustative. Il basso tenore alcolico di 7,3° contribuisce a non appesantire l'assaggio. Per l'olfatto è un tripudio: mango, chiodi di garofano, cannella, vaniglia, spezie dolci, miele, una punta di zafferano, burro e scorza candita di agrume. Un vino vivo e che vivrà agevolmente per decenni!

Questa straordinaria degustazione, come sempre magistralmente condotta da Luca Bandirali e Delfina Piana, si è conclusa con una apprezzatissima degustazione di Foie Gras, Ricotta di pecora e formaggio Roquefort.

Un messaggio è passato forte e chiaro: indipendentemente dai gusti personali, i vini della Valle del Reno non sono confrontabili con nessun altro Riesling prodotto in altre zone. Il particolare territorio, il clima che consente maturazioni molto particolari, i sistemi di produzione che hanno radici millenarie, creano un particolare equilibrio tra dolcezze, mineralità ed acidità che è assolutamente unico e non riproducibile. Il vitigno Riesling trova in questa zona il suo terreno di elezione, fornendo mineralità spiccate ma elegantissime, prive dei sentori idrocerburici erroneamente definiti come tipici di quest’uva.
Dobbiamo augurarci che altre iniziative come questa possano stimolare la comprensione dei vini di regioni meno conosciute ma non per questo meno ricche di storia, tradizioni e grandi qualità.
VOG proseguirà l'approfondimento dei vini tedeschi durante la gita nella valle della Mosella e del Reno che si svolgerà a fine Maggio …..Zum Wohl!

di Antonio Lagravinese