Pur essendo, quanto a volumi, il quarto produttore europeo ed il settimo a livello mondiale, la Germania non gode di particolare considerazione tra i consumatori italiani, al punto che i vini tedeschi sono quasi introvabili anche sugli scaffali degli operatori più qualificati. A questa situazione concorrono una molteplicità di fattori. Sicuramente una nazione come l'Italia che si considera, a ragione, patria del vino di qualità, vede con una certa superiorità prodotti che giungono da regioni con minor blasone, riservando maggiore attenzione all'altra grande tradizione enoica europea : la Francia. Altro fattore a frenare il consumo di vino tedesco nel nostro paese è quello linguistico: si fa fatica a comprare ciò che non si riesce neppure a pronunciare! Capire il sistema di classificazione dei vini tedeschi è poi un altro scoglio da superare per potersi orientare all'interno di una produzione molto eterogenea per tipologia e qualità. C'è però un altro aspetto tutt'altro che secondario e molto più tecnico: la convinzione che i vini tedeschi siano di qualità tutto sommato modesta e che comunque vi si possano trovare adeguate e più valide alternative all'interno dei nostri confini.
Come
regola generale ogni giudizio, condivisibile o meno, è sempre rispettabile, ma
per potersi formare una opinione bisogna prima avere l'opportunità di
conoscere. Per sanare questa lacuna, il giorno 25 marzo, VOG ha organizzato
presso la propria sede di Crema, all'Enoteca Fuoriporta, la degustazione “
Kabinett, Spätlese, Auslese, Beerenauslese, Eiswein, Trockenbeerenauslese” ,
mirata all'approfondimento della legislazione tedesca riguardo al vino.
In degustazione quattro vini paradigmatici di alcune tipologie. Per rendere
l'esercizio il più efficace possibile, si è scelto di proporre vini di un solo
produttore e di un solo vitigno, in modo da annullare altri fattori di
variabilità.
Oltre
che essere una nazione importante dal punto di vista quantitativo, la Germania
ha una grandissima tradizione vitivinicola. La vite arrivò durante l'Impero
Romano e la produzione ebbe notevole impulso durante il regno di Carlomagno. Le
regioni produttrici di vini di qualità sono tredici ma le due che godono di
maggior fama sono sicuramente la Mosella e la Valle del Reno. E' su
quest'ultima che ha posto l'attenzione la serata organizzata da VOG attraverso
la degustazione dei vini di Schloss Johannisberg: la più antica e storica
cantina della regione, da secoli di proprietà della famiglia Metternich, sede
di una delle più prestigiose scuole di enologia mondiali ed ideatrice di un
sistema di classificazione dei vini poi codificato nella legislazione
nazionale. Tutti i vini provenivano dall'uva Riesling.
La
serata è stata introdotta da una panoramica sul doppio sistema di
classificazione dei vini, quella qualitativa basata sulla dolcezza dei mosti :
Kabinett, Spätlese, Auslese, Eiswein, Beerenauslese, Trockenbeerenauslese in
ordine di potenziale alcolico crescente, e quella gustativa basata sulla
dolcezza dei vini: Trocken, Halbtrocken, Lieblich, Süss (secco, semisecco,
abboccato, dolce). L'introduzione è servita a chiarire un aspetto fondamentale
e propedeutico alla degustazione: i vini tedeschi giocano molto sull'equilibrio
tra la componente dolce e quella acida; lo sviluppo dell'alcol non è mai
completo proprio per preservare un residuo zuccherino che controbilanci la
freschezza del vino. Ed ecco emergere un altro ostacolo al diffondersi dei vini
tedeschi nel nostro paese: l'idea che, trattandosi di vini con bassa gradazione
alcolica e con generalmente avvertibile residuo zuccherino, siano prodotti di
modesto valore, facilmente sostituibili, a parità di vitigno, con prodotti
autoctoni.
La
curiosità aumenta e l'unico modo per soddisfarla è iniziare l'assaggio.
RIESLING
ROTLACK KABINETT FEINHERB 2010
I
Kabinett sono i vini prodotti con le uve con il più basso livello di
maturazione consentito per la produzione di vini di qualità. Il bicchiere si
presenta con un colore giallo quasi trasparente, la beva è estremamente
gradevole, il naso evidenzia sentori agrumati, un accenno di menta, di petalo
di rosa e di pesca bianca con una delicata trama minerale. Il tenore alcolico
di 11°, l'acidità di 8,7gr/l e lo zucchero residuo di 17,7gr/l donano al vino
la sua migliore caratteristica: la bevibilità. La profondità e la forza non
sono ai massimi livelli ma la natura di questo prodotto non lo può neppure
pretendere, ciò che stupisce è la straordinaria freschezza e finezza.
RIESLING
GRÜNLACK SPÄTLESE 2011
Gli
Spätlese sono vini prodotti da uve con vendemmia tardiva. Ciò non comporta
necessariamente che i vini debbano essere dolci, poiché si potrebbe svolgere
integralmente lo zucchero per produrre un vino secco. Nel nostro caso siamo
invece in presenza di un vino dolce, con un residuo zuccherino di 93,3gr/l con
una incredibile acidità di 9,6gr/l e solo 7,5° gradi alcolici. L'assaggio è
piuttosto sconcertante. Rispetto al campione precedente il vino ha decisamente
una forza maggiore, anche la mineralità è maggiormente marcata, benchè quasi
mascherata da toni mielosi, uno spiccato sentore di camomilla, di ananas. Il
primo impatto gustativo è caratterizzato dalla dolcezza, la quale lascia spazio
ad un prepotente ritorno fresco ed agrumato per poi chiudere nuovamente su toni
morbidi di camomilla. E' opinione comune che, visto il suo potenziale di
invecchiamento, questo vino sia ancora troppo giovane e che le varie componenti
non si siano ancora ben fuse ed armonizzate.
RIESLING
ROSALCK AUSLESE 2007
Gli
Auslese sono prodotti con uve appassite selezionate e che poterebbero anche
essere attaccate dalla muffa nobile. Il vino in degustazione ha un residuo
zuccherino di 131gr/l, una acidità di 7,2gr/l ed una gradazione di 7,5°. Il
colore è splendido, un giallo oro elegantissimo che conferma l'incredibile
eleganza in bocca. Il sorso ha una grandissima forza, una eccellente finezza ed
una straordinaria bevibilità dal momento che la dolcezza è adeguatamente
sostenuta dall'acidità. Al naso rivela una profondità molto buona: uva matura,
pesca gialla, frutta secca, resina, miele, agrume candito e nette sensazioni
minerali. Anche in questo caso un vino con una straordinaria longevità
potenziale, ma comunque estremamente godibile anche adesso.
RIESLING
ROSA-GOLDLACK BEERENAUSLESE 2007
Come
in tutti i Beerenauslese qui ci troviamo in presenza di un vino prodotto con
uva attaccata dalla muffa nobile. Il color giallo oro con riflessi quasi ramati
è splendido. La bevibilità straordinaria, il vino scorre vellutato senza lasciare
fastidiosi residui zuccherini. Nonostante il residuo di 187 gr/l di zucchero,
l'acidità di 7,7 gr/l contribuisce egregiamente a ripulire le papille
gustative. Il basso tenore alcolico di 7,3° contribuisce a non appesantire
l'assaggio. Per l'olfatto è un tripudio: mango, chiodi di garofano, cannella,
vaniglia, spezie dolci, miele, una punta di zafferano, burro e scorza candita
di agrume. Un vino vivo e che vivrà agevolmente per decenni!
Questa
straordinaria degustazione, come sempre magistralmente condotta da Luca
Bandirali e Delfina Piana, si è conclusa con una apprezzatissima degustazione
di Foie Gras, Ricotta di pecora e formaggio Roquefort.
Un
messaggio è passato forte e chiaro: indipendentemente dai gusti personali, i
vini della Valle del Reno non sono confrontabili con nessun altro Riesling
prodotto in altre zone. Il particolare territorio, il clima che consente
maturazioni molto particolari, i sistemi di produzione che hanno radici millenarie,
creano un particolare equilibrio tra dolcezze, mineralità ed acidità che è
assolutamente unico e non riproducibile. Il vitigno Riesling trova in questa
zona il suo terreno di elezione, fornendo mineralità spiccate ma elegantissime,
prive dei sentori idrocerburici erroneamente definiti come tipici di quest’uva.
Dobbiamo
augurarci che altre iniziative come questa possano stimolare la comprensione
dei vini di regioni meno conosciute ma non per questo meno ricche di storia,
tradizioni e grandi qualità.
VOG
proseguirà l'approfondimento dei vini tedeschi durante la gita nella valle
della Mosella e del Reno che si svolgerà a fine Maggio …..Zum Wohl!
di Antonio Lagravinese
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